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Parrocchia san Basilio Magno
Adorazione Eucaristica
Palermo, 06 ottobre 2017
La centralità di un’esperienza
Canti di accoglienza e riflessione
L1 Dalla Prima lettera di san Giovanni apostolo (1, 1-4)
Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita - la vita infatti si manifestò, noi l’abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi - , quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia piena.
Canto di esposizione
Silenzio di adorazione
Durante il silenzio di adorazione sottolinea le parole della Lettura, del Salmo o dei canti che ti sono serviti come testi di riferimento in questa meditazione.
Il Salmo 96(97) viene recitato a cori alterni tra solista e assemblea
S. Il Signore regna, esulti la terra,gioiscano le isole tutte.Nubi e tenebre lo avvolgono,giustizia e diritto sono la base del suo trono.
A. Davanti a lui cammina il fuocoe brucia tutt'intorno i suoi nemici.Le sue folgori rischiarano il mondo:vede e sussulta la terra.
S. I monti fondono come cera davanti al Signore,davanti al Signore di tutta la terra.I cieli annunziano la sua giustiziae tutti i popoli contemplano la sua gloria.
A. Siano confusi tutti gli adoratori di statuee chi si gloria dei propri idoli.Si prostrino a lui tutti gli dèi!
S. Ascolta Sion e ne gioisce,esultano le città di Giudaper i tuoi giudizi, Signore.
A. Perché tu sei, Signore,l'Altissimo su tutta la terra,tu sei eccelso sopra tutti gli dèi.
S. Odiate il male, voi che amate il Signore:lui che custodisce la vita dei suoi fedelili strapperà dalle mani degli empi.
A. Una luce si è levata per il giusto,
gioia per i retti di cuore.Rallegratevi, giusti, nel Signore,rendete grazie al suo santo nome.
Canto
Silenzio di adorazione
Traccia per la meditazione personale
Chi desidera può usufruire del testo che segue come guida alla riflessione personale
Quando diciamo “nostro”, di Dio, non vomarcare un possesso. Il Dio che ci ha salvati e raccolti in Cristo è di tutti e per tutti. Nel suo corpo, che è il nostro, il corpo vivo della Chiesa, vuole raggiungere e accogliere tutti. Noi, che viviamo di questo amore, siachiamati ad annunciarlo così, come il Dio che attende paziente e fiducioso, che cerca apche accoglie con generosità e delicatezza.
E questa l’essenza della “pastorale”, come andi ciò che chiamiamo “missione”: un movidi apertura alla sorgente dell’acqua viva, che ci ricrea e ci rinfresca, e che senza soluzione di continuità lascia scorrere questa corrente, che non ci appartiene, incontro alle aridità della vita, alle asperità della storia, in una testimoumile e quotidiana della speranza che i discepoli di Gesù si portano dentro. «Ora che la Chiesa desidera vivere un profondo rinnovamissionario, c’è una forma di predicache compete a tutti noi come impegno quotidiano. Si tratta di portare il Vangelo alle persone con cui ciascuno ha a che fare, tanto ai più vicini quanto agli sconosciuti» (Francesco, Evangelii Gaudium, 127).
È vero. Nel corso dei secoli ci sono stati nella Chiesa uomini che hanno dato peso unicamente alle grida dei potenti e non alle urla dei dispeCi sono state istituzioni, apparentemenessenziali, che hanno suscitato nella Chiesa l’illusione di essere una grande potenza, capace di creare una vera e propria societas christiana. In questa prospettiva — dobbiamo dircelo con franchezza - non può esserci nessuna pastorale. L’idea di una “società cristiana”, coincidente con la Chiesa, genera solo progetti di conquista, idee di dominio: sociale, politico, culturale. Dobbiaoltrepassare questa visione, che non è in linea con la grande tradizione, fondata sulle Scritture e sull’Evangelo di Gesù di Nazareth. La Chiesa poe in uscita, voluta dal Concilio Vaticano II e sollecitata da Papa Francesco, è infatti una Chieche si ripensa come un popolo di «stranieri e pellegrini» (lPt 2,11), di donne e di uomini amanti delle tende, sulle orme del Figlio di Dio che ci ha rivelato il volto del Padre collocando la sua tenda in mezzo agli uomini. «Usciamo, usciamo ad offrire a tutti la vita di Gesù Cristo» (Francesco, Evangelii Gaudium, 49).
(Corrado Lorefice, Scrivo a voi padri, scrivo a voi giovani,
Lettera pastorale 2017)
La preghiera silenziosa viene alternata dai canti
Dal «Commento alla 1 Lettera di Giovanni» di sant’Agostino,
vescovo (1,3)
L1. Noi- dice Giovanni -siamo testimoni e vi annunciamo la vita eterna che era presso il Padre e si è manifestata innoi, cioè in mezzo a noi; più chiaramente si direbbe: manifestata a noi.Le cose dunque che abbiamo visto e sentito le annunciamo a voi.Faccia bene attenzione la vostra Carità:Le cose che abbiamo visto e udito noi vi annunciamo. Essi videro presente nella carne il Signore stesso, da quella bocca raccolsero le sue parole e ce le hanno trasmesse. Perciò anche noi abbiamo sentito, sebbene non abbiamo visto. Siamo forse meno felici di quelli che videro ed udirono? Ma perché allora aggiunse:Affinché anche voi abbiate parte insieme con noi(1 Gv 1, 2-3)? Essi videro, noi no, e tuttavia ci troviamo insieme; la ragione è questa, che abbiamo comune tra noi la fede.
A. Sono qui a lodarti, qui per adorarti
qui per dirti che Tu sei il mio Dio.
E solo Tu sei santo, sei meraviglioso
degno e glorioso sei per me.
L2. Ci fu un tale che, avendo visto, non credette e volle palpare per arrivare in questo modo alla fede. Disse costui:Io non crederò se non metterò le mie dita nel segno dei chiodi e non toccherò le sue cicatrici.Il Signore permise che le mani degli uomini lo palpassero per un poco, lui che sempre si offre allo sguardo degli angeli. Il discepolo dunque palpò ed esclamò:Signor mio e Dio mio.Egli toccò l'uomo e riconobbe Dio. Il Signore allora, per consolare noi che non possiamo stringerlo con le mani, essendo egli già in cielo, ma possiamo raggiungerlo con la fede, gli disse:Tu hai creduto, perché hai veduto: beati quelli che non vedono e credono(Gv 20, 25-29). In questo passo siamo noi stessi ritratti e designati.
A. Sono qui a lodarti, qui per adorarti
L3. S'avveri dunque in noi quella beatitudine che il Signore ha preannunziato per le future generazioni; restiamo saldamente attaccati a ciò che non vediamo, perché essi che videro ce lo attestano.Affinché- afferma Giovanni -anchevoiabbiate parte con noi.Che c'è di straordinario a far parte della società degli uomini? Aspetta ad obiettare; considera ciò che egli aggiunge:E la nostra vita sia in comune con Dio Padre e Gesù Cristo suo Figlio. Queste cose ve le abbiamo scritte, perché sia piena la vostra gioia(1 Gv 1, 3-4). Proprio nella vita in comune, proprio nella carità e nella unità, Giovanni afferma che c'è la pienezza della gioia.
A. Sono qui a lodarti, qui per adorarti
Verranno offerti dei grani di incenso che bruceranno davanti all’Eucaristia, segno della preghiera corale dell’Assemblea che si innalza a Dio. durante il segno si canta:
Canto
Padre nostro...
O, Dio che in questo sacramento della nostra redenzione
ci comunichi la dolcezza del tuo amore,
ravviva in noi l'ardente desiderio
di partecipare al convito eterno del tuo regno.
Per Cristo nostro Signore.A.Amen.
Le acclamazioni vengono recitate all’unisono da tutta l’Assemblea
Dio sia benedetto.
Benedetto il suo santo nome.
Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo.
Benedetto il nome di Gesù.
Benedetto il suo sacratissimo Cuore.
Benedetto il suo preziosissimo Sangue.
Benedetto Gesù nel santissimo sacramento dell’altare.
Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.
Benedetta la gran madre di Dio, Maria santissima.
Benedetta la sua santa e immacolata concezione.
Benedetta la sua gloriosa assunzione.
Benedetto il nome di Maria, Vergine e madre.
Benedetto San Giuseppe, suo castissimo sposo.
Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi.
Canto finale