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Parrocchia san Basilio Magno
Adorazione Eucaristica
Palermo, 10 novembre 2017
Avete ricevuto l’unzione dal Santo
Canti di accoglienza e riflessione
L1 Dalla Prima lettera di san Giovanni apostolo (2,18-27)
Figlioli, è giunta l’ultima ora. Coavete sentito dire che l’anticristo deve venire, di fatto molti anticristi sono già venuti. Da questo conosciamo che è l’ultima ora. Sono usciti da noi, ma non erano dei nostri; se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; sono usciti perché fosse manifesto che non tutti sono dei nostri. Ora voi avete ricevuto l’unzione dal Santo, e tutti avete la conoscenza. Non vi ho scritto perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete e perché nesmenzogna viene dalla verità. Chi è il bugiardo se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L’anticristo è coche nega il Padre e il Figlio. Chiunque nega il Figlio, non possiede nemmeno il Padre; chi professa la sua fede nel Figlio possiede anche il Padre.
Quanto a voi, quello che avete udito da principio rimanga in voi. Se rimane in voi quello che avete udito da principio, anche voi rimarrete nel Figlio e nel Padre. E questa è la promessa che egli ci ha fatto: la vita eterna.
Questo vi ho scritto riguardo a coloro che cercano di ingannarvi. E quanto a voi, Funzione che avete ricevuto da lui rimane in voi e non avete bisogno che qualcuno vi istruisca. Ma, come la sua unzione vi insegna ogni cosa ed è veritiera e non mentisce, cosi voi rimanete in lui come essa vi ha istruito.
Canto di esposizione
Silenzio di adorazione
Durante il silenzio sottolinea le parole della Lettura, del Salmo o dei canti che ti sono serviti come testi di riferimento in questa meditazione.
Il Salmo 88 viene recitato a cori alterni tra due solisti e assemblea
S1. Un tempo parlasti in visione ai tuoi santi dicendo:«Ho portato aiuto a un prode,ho innalzato un eletto tra il mio popolo.
S2. Ho trovato Davide, mio servo,con il mio santo olio l'ho consacrato;
la mia mano è il suo sostegno,il mio braccio è la sua forza.
A. Su di lui non trionferà il nemico,né l'opprimerà l'iniquo.
Annienterò davanti a lui i suoi nemicie colpirò quelli che lo odiano.
S1. La mia fedeltà e la mia grazia saranno con lui
e nel mio nome si innalzerà la sua potenza.
Stenderò sul mare la sua mano
e sui fiumi la sua destra.
S2. Egli mi invocherà: Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza.
Io lo costituirò mio primogenito,
il più alto tra i re della terra.
A. Gli conserverò sempre la mia grazia,
la mia alleanza gli sarà fedele.
Stabilirò per sempre la sua discendenza,
il suo trono come i giorni del cielo.
S1. Se i suoi figli abbandoneranno la mia legge
e non seguiranno i miei decreti,
se violeranno i miei statuti
e non osserveranno i miei comandi,
punirò con la verga il loro peccato
e con flagelli la loro colpa.
S2. Ma non gli toglierò la mia grazia
e alla mia fedeltà non verrò mai meno.
A. Non violerò la mia alleanza, non muterò la mia promessa.
Sulla mia santità ho giurato una volta per sempre:
certo non mentirò a Davide.
In eterno durerà la sua discendenza,
il suo trono davanti a me quanto il sole,
sempre saldo come la luna, testimone fedele nel cielo».
Silenzio di adorazione
Traccia per la meditazione personale
Chi desidera può usufruire del testo che segue come guida alla riflessione personale
Quando dico donne, uomini, penso anzitutto ai più piccoli. Ripartiamo dai bambini! Quanta attenquanta cura rivoluzionaria nei loro conebbe il rabbi di Galilea! In una cultura che misconosceva l'infanzia, Gesù pensò i bamcome modelli dell'accoglienza del Regno (cfr. Mc 10,13-16; Mt 19,13-15; Lc 18,15-17). Non si trattava di romanticismo a buon merCerto, oggi l'attenzione per l'età infantile è enormemente aumentata rispetto al passato. Ma chi di noi ritiene veramente che i bambini siano i nostri maestri? Non parlo dell'infanzia conculcata o rovinata dagli adulti. Mi riferisco aH'immediatezza, alla curiosità, alla voglia di vita, all'affidamento pieno e gioioso, alla scocoraggiosa del mondo che sono le virtù sorgive di ogni infanzia. Ascoltiamo il Vangelo dei bambini! Impariamo da loro ad essere discedel Regno, con la loro stessa apertura alla vita, con la loro stessa fiducia, con la loro inteà. Rivoltiamo il nostro modo di concepire la pastorale dei bambini e mettiamoci alla loro scuola, «ai piedi della loro crescita, all'ombra della loro statura prossima» (Mario Luzi, Non tra i bambini). Il loro modo semplice e immedi capire il Vangelo potrebbe darci molto. Prolungare nelle nostre catechesi il racconto del Vangelo e della Bibbia e aspettare serenamenrisposte che ci illumineranno, domande che ci metteranno in crisi e che hanno bisogno di silenzio e di autenticità. Per il resto, il nostro compito di credenti è quello di difenderli, i bambini, dentro la Chiesa e fuori dalla Chiesa, perché a nessuno è consentito toccarli, violarli, renderli merce, farne soldati o piccoli schiavi. «Nell'attenzione che Egli riserva ai bambini - considerati nella società del Vicino Oriente antico come soggetti privi di diritti particolari c come parte della proprietà familiare - Gesù arri va al punto di presentarli agli adulti quasi come maestri, per la loro fiducia semplice e spontanea verso gli altri» (Francesco, Amoris Laetitia, 18). La scelta del nostro Signore è come un argine e una difesa strenua e impensabile di ogni inI cristiani devono ascoltare, imparare e proteggere.
E io vi ringrazio, care bambine e cari bambini di Palermo, perché nel vostro essere in meza noi, nella vostra grazia, nel vostro modo di recepire i racconti della fede risiede la parte forse più grande della mia e della nostra speLevo la mia preghiera a Dio perché non vi tradiamo ma vi accompagniamo con affetto e rispetto.
Care sorelle, cari fratelli, se il Signore ci invita a tornare come bambini è per dirci che siamo tutti chiamati, negli anni, a cercare quell’intetra innocenza ed esperienza che solo l’umiltà e la fiducia nel Padre possono creare.
Rimanere buoni e aperti come i bambini nole delusioni e le amarezze della vita: questo è l’invito che il Vangelo ci rivolge, per non lasciarci appesantire dal tempo che passa, rimanendo freschi e aperti alla novità del Regno.
(Corrado Lorefice, Scrivo a voi padri, scrivo a voi giovani,
Lettera pastorale 2017)
La preghiera silenziosa viene alternata dai canti
Canti
Dal «Commento alla 1 Lettera di Giovanni» di sant’Agostino,
Vescovo.
CL1. Chi sono quelli che l'Apostolo chiama anticristi? [...] Anticristo è colui che si rivela contrario a Cristo. Ma chi dobbiamo intendere come contrario di Cristo? Ammaestrati da Giovanni voi capite che soltanto gli anticristi possono uscire dalla Chiesa. Chi non è contrario a Cristo non può in nessun modo uscire dalla Chiesa. Chi non è contrario a Cristo, si trova unito al suo corpo e ne è ritenuto un membro.
A. Sono qui a lodarti, qui per adorarti
qui per dirti che Tu sei il mio Dio.
E solo Tu sei santo, sei meraviglioso
degno e glorioso sei per me.
LL2. Le membra di un corpo non si mettono in opposizione tra di loro. Un corpo è integro quando vi si trovano tutte le membra. Che dice l'Apostolo circa la concordia delle membra?Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; se un membro è trattato con onore, tutte le membra gioiscono(1 Cor 12, 26). Se per l'onore reso ad un membro anche gli altri gioiscono, ne deriva che se un membro soffre, soffrono tutti gli altri. Questa concordia delle membra non permette che esistano gli anticristi.
A. Sono qui a lodarti, qui per adorarti...
L3. MMa ci sono di quelli che si trovano nel corpo di Cristo come gli umori cattivi nei corpi mortali (anche il corpo di Cristo abbisogna di cure di quando in quando, poiché esso godrà perfetta salute soltanto nel giorno della resurrezione dei morti). Il corpo trova sollievo quando vengono espulsi gli umori cattivi. Quando i cattivi si allontanano dalla Chiesa, questa ne sente sollievo. Quando il corpo evacua e rigetta gli umori cattivi, pare che dica: questi umori sono usciti da me ma non facevano parte del mio essere. Che cosa significano queste parole? Significano che umori cattivi mi opprimevano, ma non già che essi sono stati tagliati via dal mio corpo.
A. Sono qui a lodarti, qui per adorarti...
L4. CCostoro uscirono dalle nostre file. Dovremmo rattristarci? No! perché essinon erano dei nostri.Che prova ne abbiamo?Se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi(1 Gv 2, 19). Da qui deduca la vostra carità che molti, pur non essendo dei nostri, ricevono i sacramenti insieme con noi, come il battesimo, ed insieme con noi ricevono ciò che solo i fedeli possono ricevere: le benedizioni, l'eucarestia e tutte le grazie contenute nei sacramenti; comunicano con noi nel sacramento dell'altare, ma non sono dei nostri. La prova della tentazione li rivela non dei nostri. Quando la tentazione li assale, vengono gettati lontano, come da una folata di vento; essi non erano buon grano.
A. Sono qui a lodarti, qui per adorarti…
L5. CCarissimi, voi volete sapere con quale certezza si debba affermare che quanti uscirono dalla Chiesa ma poi vi sono ritornati, non sono anticristi, cioè non sono contrari a Cristo? Ebbene, coloro che non sono anticristi, non possono restare fuori dalla Chiesa.
A. Sono qui a lodarti, qui per adorarti...
L6. VVoi non avete necessità che qualcuno vi istruisca, perché la sua unzione vi istruiscesu tutto (1 Gv 2, 27). Perché allora ho scritto questa lettera? Perché istruirvi? perché ammaestrarvi? perché edificarvi? C'è qui un grande mistero sul quale occorre riflettere, o fratelli. Il suono delle nostre parole percuote le orecchie, ma il vero maestro sta dentro. Non crediate di poter apprendere qualcosa da un uomo. Noi possiamo esortare con lo strepito della voce ma se dentro non v'è chi insegna, inutile diviene il nostro strepito. Ne volete una prova, o miei fratelli? Ebbene, non è forse vero che tutti avete udito questa mia predica? Quanti saranno quelli che usciranno di qui senza aver nulla appreso? Per quel che mi compete, io ho parlato a tutti; ma coloro dentro i quali non parla quell'unzione, quelli che lo Spirito non istruisce internamente, se ne vanno via senza aver nulla appreso. L'ammaestramento esterno è soltanto un ammonimento, un aiuto. Colui che ammaestra i cuori ha la sua cattedra in cielo. Egli perciò dice nel Vangelo:Non vogliate farvi chiamare maestri sulla terra: uno solo è il vostro maestro: Cristo(Mt 23, 8-9). Sia lui dunque a parlare dentro di voi, perché lì non può esservi alcun maestro umano.
A. Sono qui a lodarti, qui per adorarti...
Chi desidera può innalzare una preghiera al Signore; l’assemblea risponde con il canto:
Canto (brevissimo ritornello o canone)
Canto durante l’incensazione
G. Donaci, o Padre, la luce della fede e la fiamma del tuo amore,perché adoriamo in spirito e verità il nostro Dio e Signore, Cristo Gesù,presente in questo santo sacramento.Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
A. Amen.
Le acclamazioni vengono recitate all’unisono da tutta l’Assemblea
Dio sia benedetto.
Benedetto il suo santo nome.
Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo.
Benedetto il nome di Gesù.
Benedetto il suo sacratissimo Cuore.
Benedetto il suo preziosissimo Sangue.
Benedetto Gesù nel santissimo sacramento dell’altare.
Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.
Benedetta la gran madre di Dio, Maria santissima.
Benedetta la sua santa e immacolata concezione.
Benedetta la sua gloriosa assunzione.
Benedetto il nome di Maria, Vergine e madre.
Benedetto San Giuseppe, suo castissimo sposo.
Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi.
Canto finale