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Parrocchia San Basilio Magno
Adorazione Eucaristica
Palermo, 18 Maggio 2018
Siate tutti concordi
Dalla Prima lettera di san Pietro apostolo (4,1-4)
1 Mogli, state sottomesse ai vostri mariti perché, anche se alcuni si rifiutano di credere alla parola, vengano dalla condotta delle mogli, senza bisogno di parole, conquistati2considerando la vostra condotta casta e rispettosa.3vostro ornamento non sia quello esteriore - capelli intrecciati, collane d'oro, sfoggio di vestiti -;4piuttosto di adornare l'interno del vostro cuore con un'anima incorruttibile piena di mitezza e di pace: ecco ciò che è prezioso davanti a Dio.5ì una volta si ornavano le sante donne che speravano in Dio; esse stavano sottomesse ai loro mariti,6Sara che obbediva ad Abramo, chiamandolo signore. Di essa siete diventate figlie, se operate il bene e non vi lasciate sgomentare da alcuna minaccia.
7ugualmente voi, mariti, trattate con riguardo le vostre mogli, perché il loro corpo è più debole, e rendete loro onore perché partecipano con voi della grazia della vita: così non saranno impedite le vostre preghiere.
8finalmente siate tutti concordi, partecipi delle gioie e dei dolori degli altri, animati da affetto fraterno, misericordiosi, umili;9rendete male per male, né ingiuria per ingiuria, ma, al contrario, rispondete benedicendo; poiché a questo siete stati chiamati per avere in eredità la benedizione.10Chi vuole amare la vita e vedere giorni felici, trattenga la sua lingua dal male e le sue labbra da parole d'inganno; il male e faccia il bene, cerchi la pace e la segua, é gli occhi del Signore sono sopra i giusti e le sue orecchie sono attente alle loro preghiere; ma il volto del Signore è contro coloro che fanno il male.
CANTO DI ESPOSIZIONE
Silenzio di adorazione
Durante il silenzio sottolinea le parole della Lettura o dei canti che ti sono serviti come testi di riferimento in questa meditazione.
I testi che seguono vengono letti da un solista alternando il canto dell’assemblea
L. Non si può essere fratelli, se non si è umili. Ed è l'orgoglio, per inevitabile che possa sembrare. che provoca le tensioni e le lotte del prestigio, del predominio, del colonialismo dell'egoismo; rompe cioè la fratellanza.
(PAOLO VI, Discorso all’ONU, 1965)
Con un cuore solo, figli dello stesso Padre vogliamo vivere Signore,
Con un cuore solo, figli dello stesso Padre per adorare Te.
A TE GRIDIAMO ABBÀ, RENDICI UNO IN TE,
CON IL TUO SANTO SPIRITO
A TE GRIDIAMO ABBÀ, RENDICI UNO IN TE,
CON IL TUO SANTO SPIRITO
CANTEREMO A TE AD UNA VOCE.
L. La comunione familiare può essere conservata e perfezionata solo con un grande spirito di sacrificio. Esige, infatti, una pronta e generosa disponibilità di tutti e di ciascuno alla comprensione, alla tolleranza, al perdono, alla riconciliazione. Nessuna famiglia ignora come l'egoismo, il disaccordo, le tensioni, i conflitti aggrediscano violentemente e a volte colpiscano mortalmente la propria comunione: di qui le molteplici e varie forme di divisione nella vita familiare. Ma, nello stesso tempo, ogni famiglia è sempre chiamata dal Dio della pace a fare l'esperienza gioiosa e rinnovatrice della «riconciliazione» cioè della comunione ricostruita, dell'unità ritrovata. In particolare la partecipazione al sacramento della riconciliazione e al banchetto dell'unico Corpo di Cristo offre alla famiglia cristiana la grazia e la responsabilità di superare ogni divisione e di camminare verso la piena verità della comunione voluta da Dio, rispondendo così al vivissimo desiderio del Signore: che «tutti siano una sola cosa» (Gv
(SAN GIOVANNI PAOLO II, Familiaris Consortio, 21)
Nel tuo nome Padre, facci segno del tuo Amore,è il mondo creda in te,
Nel tuo nome Padre, facci segno del tuo Amore,
per annunciare Te..
A TE GRIDIAMO ABBÀ, RENDICI UNO IN TE,
CON IL TUO SANTO SPIRITO
A TE GRIDIAMO ABBÀ, RENDICI UNO IN TE,
CON IL TUO SANTO SPIRITO
CANTEREMO A TE AD UNA VOCE
L. Entro la comunione-comunità coniugale e familiare, l'uomo è chiamato a vivere il suo dono e compito di sposo e di padre.
Egli vede nella sposa il compiersi del disegno di Dio: «Non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile» (Gene fa sua l'esclamazione di Adamo, il primo sposo: «Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa» (Ibid. 2,23).
L'autentico amore coniugale suppone ed esige che l'uomo porti profondo rispetto per l'eguale dignità della donna: «Non sei il suo padrone - scrive san Ambrogio - bensì il suo marito; non ti è stata data schiava, ma in moglie... Ricambia a lei le sue attenzioni verso di te e sii ad essa grato del suo amore» («Exameron», V,7,19: CSEL 32,I,154). Con la sposa l'uomo deve vivere «una forma tutta speciale di amicizia personale» (Paolo PP. VI, «Humanae Vitae», 9). Il cristiano poi è chiamato a sviluppare un atteggiamento di amore nuovo, manifestando verso la propria sposa la carità delicata e forte che Cristo ha per la Chiesa (cfr.
(SAN GIOVANNI PAOLO II, Familiaris Consortio, 25)
A. A TE GRIDIAMO ABBÀ, RENDICI UNO IN TE,
CON IL TUO SANTO SPIRITO
A TE GRIDIAMO ABBÀ, RENDICI UNO IN TE,
CON IL TUO SANTO SPIRITO
CANTEREMO A TE AD UNA VOCE.
Dopo un breve silenzio di adorazione si esegue il canto
CANTO
Silenzio di adorazione
Traccia per la meditazione personale
Chi desidera può usufruire del testo che segue come guida alla riflessione personale
Conservare l'unzione
7. Conservate senza macchia la cresima che vi sarà maestra in tutto, se rimane in voi, come avete ora ascoltato le parole del beato Giovanni che ha fatto molte considerazioni sull'unzione. Essa è la santa e spirituale salvaguardia del corpo e la salvezza dell'anima.
Di questa unzione sin dai tempi antichi il beato Isaia profetizzava dicendo: «Il Signore opererà per tutti i popoli su questo monte». Egli chiama monte anche altrove come quando dice: «Negli ultimi giorni sarà visibile il monte del Signore»; «berranno vino, berranno allegria, si ungeranno di balsamo». Per esortarti a comprendere questo balsamo, come mistico, dice: «Dai tutto questo ai popoli: il disegno del Signore è su tutti i popoli».
Unti di questo sacro balsamo custoditelo puro e irreprensibile in voi progredendo nelle buone opere e divenendo accetti all'autore della nostra salvezza, Gesù Cristo: cui sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen.
L'eucaristia
Con lettura dell'Epistola di S.Paolo ai Corinti: «Io infatti ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso ecc.».
1. Questa istruzione del beato Paolo vi rende pienamente consapevoli dei divini misteri di cui siete considerati degni, divenuti un solo corpo e un solo sangue con Gesù Cristo. Ora egli ha proclamato: «Nella notte in cui nostro Signore Gesù Cristo fu tradito, prese il pane e dopo aver reso grazie lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli dicendo: Prendete e mangiate, questo è il mio corpo. Poi prese il calice e rese grazie disse: Prendete e bevete, questo è il mio sangue». Gesù stesso si è manifestato dicendo del pane: «Questo è il mio corpo». Chi avrebbe ora il coraggio di dubitarne? Egli stesso l'ha dichiarato dicendo: «Questo è il mio sangue». Chi lo metterebbe in dubbio dicendo che non è il suo sangue?
Le nozze di Cana
2. Egli di sua volontà una volta cambiò a Cana di Galilea l'acqua in vino, e non è degno di fede se muta il vino in sangue? Invitato alle nozze fisiche fece questo miracolo strepitoso. E noi non lo confesseremo molto più, avendo dato ai figli dello sposo la gioia del suo corpo e del suo sangue?
Portatori di Cristo
3. Con ogni sicurezza partecipiamo al corpo e al sangue di Cristo. Sotto la specie del pane ti è dato il corpo, e sotto la specie del vino ti è dato il sangue perché tu divenga, partecipando al corpo e al sangue di Cristo, un solo corpo e un solo sangue col Cristo. Così diveniamo portatori di Cristo, essendosi diffusi il suo corpo e il suo sangue per le nostre membra. Così secondo il beato Pietro noi diveniamo «partecipi della natura divina»..
(S. Cirillo di Gerusalemme, Le Catechesi Mistagogiche, III,7-IV, 1-3)
La preghiera silenziosa viene alternata dai canti
CANTO
PEZZO STRUMENTALE
Padre nostro…
CANTO DURANTE L’INCENSAZIONE
G. Signore Gesù Cristo,
che nel mirabile sacramento dell'Eucaristia
ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua,
fa' che adoriamo con viva fede
il santo mistero del tuo corpo e del tuo sangue,
per sentire sempre in noi i benefici della redenzione.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
A. Amen.
Le acclamazioni vengono recitate all’unisono da tutta l’Assemblea
Dio sia benedetto.
Benedetto il suo santo nome.
Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo.
Benedetto il nome di Gesù.
Benedetto il suo sacratissimo Cuore.
Benedetto il suo preziosissimo Sangue.
Benedetto Gesù nel santissimo sacramento dell’altare.
Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.
Benedetta la gran madre di Dio, Maria santissima.
Benedetta la sua santa e immacolata concezione.
Benedetta la sua gloriosa assunzione.
Benedetto il nome di Maria, Vergine e madre.
Benedetto San Giuseppe, suo castissimo sposo.
Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi.
CANTO FINALE
PROSSIME ADORAZIONI EUCARISTICHE
25 MAGGIO: SEGUITE LE ORME DI CRISTO 1PT 2,21
1 GIUGNO: BEATI VOI SE VENITE INSULTATI NEL NOME DI CRISTO 1PT 4,14
8 GIUGNO: DIO HA CURA DI VOI 1PT 5,7