Parrocchia San Basilio Magno


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19 Gennaio 2018

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Parrocchia san Basilio Magno
Adorazione Eucaristica
Palermo, 19 gennaio 2018



Egli ci ha fatto dono del suo Spirito


Canti di accoglienza e riflessione



L1 Dalla Prima lettera di san Giovanni apostolo (4,11-16)

Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri.mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in noi.questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha fatto dono del suo Spirito.noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo.riconosce che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio.abbiamo riconosciuto e creduto all'amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui.


Canto di esposizione


Silenzio di adorazione
Durante il silenzio sottolinea le parole della Lettura, del Salmo o dei canti che ti sono serviti come testi di riferimento in questa meditazione.


Il Salmo 104 viene recitato a cori alterni tra due solisti e assemblea

S1. Lodate il Signore e invocate il suo nome,proclamate tra i popoli le sue opere.
Cantate a lui canti di gioia,meditate tutti i suoi prodigi.

S2. Gloriatevi del suo santo nome:gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza,cercate sempre il suo volto.

A. Ricordate le meraviglie che ha compiute,i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca:
voi stirpe di Abramo, suo servo,figli di Giacobbe, suo eletto.

S1. È lui il Signore, nostro Dio,su tutta la terra i suoi giudizi.
Ricorda sempre la sua alleanza:parola data per mille generazioni,

S2. l'alleanza stretta con Abramoe il suo giuramento ad Isacco.La stabilì per Giacobbe come legge,
come alleanza eterna per Israele:

A. «Non toccate i miei consacrati,non fate alcun male ai miei profeti».Davanti a loro mandò un uomo,Giuseppe, venduto come schiavo.
S1. lo pose signore della sua casa,capo di tutti i suoi averi,per istruire i capi secondo il suo giudizioe insegnare la saggezza agli anziani.
S2. Compì per mezzo loro i segni promessie nel paese di Cam i suoi prodigi.Mandò le tenebre e si fece buio,ma resistettero alle sue parole.
A. Fece uscire il suo popolo con argento e oro,fra le tribù non c'era alcun infermo.L'Egitto si rallegrò della loro partenzaperché su di essi era piombato il terrore.
S1. Distese una nube per proteggerlie un fuoco per illuminarli di notte.Alla loro domanda fece scendere le quagliee li saziò con il pane del cielo.
S2. Spaccò una rupe e ne sgorgarono acque,scorrevano come fiumi nel deserto,perché ricordò la sua parola santadata ad Abramo suo servo.
A. Fece uscire il suo popolo con esultanza,i suoi eletti con canti di gioia.perché custodissero i suoi decretie obbedissero alle sue leggi.
Canto


Silenzio di adorazione

Traccia per la meditazione personale

Chi desidera può usufruire del testo che segue come guida alla riflessione personale


Cari giovani, Palermo sarà capitale della cultura. La cultura è, se letta in profondità, nient’altro che l’espressione storica di una determinata sapienza della vita. Essa dice, nelsue forme e nei suoi modi, con i versi dei poeti e le note dei musicisti, con i quadri dei pittori o con i monumenti degli architetti, i sentimenti profondi delle generazioni: modi di vedere la vita, modi di capire il mondo, modi di essere assieme, ma anche disperazioni e speranze, amori e illusioni, morti e dolori che fanno parte della fatica incessante dell’umanità lungo il suo cammino. Palermo è ricca di quetesori, che è fondamentale custodire e traMa non basta. Palermo è ricca di voi, e io chiedo a voi di essere oggi gli artisti del nostro tempo, di inventare l’opera d’arte della vostra vita, lasciando il vostro segno e la vostra impronta sulla nostra terra. L’arte del passato vuole rispetto, l’arte del futuro è quella che voi siete chiamati a costruire, perché ogni vita è in fondo un piccolo romanzo, un’opera da compiere esprimendo se stessi accanto agli alSia questo uno dei sensi ultimi di Palermo capitale della cultura: la consegna della Città a voi artisti del domani, in dialogo fecondo con i più piccoli e i più adulti, nella speranza certa e nella lotta serrata per un cambiamento che deve essere ora. Posso solo dirvi che la Chiesa si impegnerà, già nella mia persona, ad esservi compagna e alleata.


(Corrado Lorefice, Scrivo a voi padri, scrivo a voi giovani,

Lettera pastorale 2017)

La preghiera silenziosa viene alternata dai canti

Canti


Dal «Commento alla 1 Lettera di Giovanni» di sant’Agostino,
Vescovo.


L1. Se volete conservare la carità, fratelli, innanzitutto non pensate che essa sia avvilente e noiosa; non pensate che essa si conservi in forza di una certa mansuetudine, anzi di remissività e di negligenza. Non così essa si conserva. Non credere allora di amare il tuo servo, per il fatto che non lo percuoti; oppure che ami tuo figlio, per il fatto che non lo castighi; o che ami il tuo vicino allorquando non lo rimproveri; questa non è carità, ma trascuratezza. Sia fervida la carità nel correggere, nell'emendare; se i costumi sono buoni, questo ti rallegri; se sono cattivi, siano emendati, siano corretti.


A. Sono qui a lodarti, qui per adorarti
qui per dirti che Tu sei il mio Dio.
E solo Tu sei santo, sei meraviglioso
degno e glorioso sei per me.

L2. Non voler amare l'errore nell'uomo, ma l'uomo; Dio infatti fece l'uomo, l'uomo invece fece l'errore. Ama ciò che fece Dio, non amare ciò che fece l'uomo stesso. Amare quello significa distruggere questo: quando ami l'uno, correggi l'altro. Anche se qualche volta ti mostri crudele, ciò avvenga per il desiderio di correggere. Ecco perché la carità è simboleggiata dalla colomba che venne sopra il Signore (cf. Mt 3, 16). Quella figura cioè di colomba, con cui venne lo Spirito Santo per infondere la carità in noi. Perché questo? Una colomba non ha fiele: tuttavia in difesa del nido combatte col becco e con le penne, colpisce senza amarezza. Anche un padre fa questo; quando castiga il figlio, lo castiga per correggerlo.


A. Sono qui a lodarti, qui per adorarti...

L3. Come ho detto, il mercante, per vendere, blandisce ma è duro nel cuore: il padre per correggere castiga ma è senza fiele. Tali siate anche voi verso tutti. Ecco, o fratelli, un grande esempio, una grande regola: ciascuno ha figli o vuole averli; oppure, se ha deciso di non avere assolutamente figli dalla carne, desidera per lo meno averne spiritualmente: chi è che non corregge il proprio figlio? Chi è quel padre che non dà castighi (cf. Eb. 12, 7)? E tuttavia sembra che egli infierisca. L'amore infierisce, la carità infierisce: ma infierisce, in certo qual modo, senza veleno, al modo delle colombe e non dei corvi.


A. Sono qui a lodarti, qui per adorarti...

L4. Il Padre ed il Figlio fecero ciò nella carità; compì la stessa azione anche Giuda, ma nel tradimento. Vedete che non bisogna considerare che cosa fa l'uomo ma con quale animo e con quale volontà lo faccia. Troviamo Dio Padre nella stessa azione in cui troviamo anche Giuda: benediciamo il Padre, detestiamo Giuda. Perché benediciamo il Padre e detestiamo Giuda? Benediciamo la carità, detestiamo l'iniquità. Quanto vantaggio infatti venne al genere umano dal fatto che Cristo fu tradito? Forse che Giuda ebbe in mente questo vantaggio nel tradire? Dio ebbe in mente la nostra salvezza per la quale siamo stati redenti; Giuda ebbe in mente il prezzo che prese per vendere il Signore.


A. Sono qui a lodarti, qui per adorarti...

L5. Nessuno ha veduto Dio...
Sii umile, cerca la gloria di Dio, permani nella carità. Desidera che il nemico diventi fratello, il povero autosufficiente, l'indotto dotto. Sottomettiti a Colui che ti è superiore e che è venuto come medico a cercarti e guarirti, spinto solo dall'amore..


A. Sono qui a lodarti, qui per adorarti...

Padre nostro...

Canto durante l’incensazione


G. O Dio, che nel mistero eucaristicoci hai dato il pane vero disceso dal cielo,fa' che viviamo sempre in tecon la forza di questo cibo spiritualee nell'ultimo giorno risorgiamo gloriosi alla vita eterna.Per Cristo nostro Signore.
A.
Amen.


Le acclamazioni vengono recitate all’unisono da tutta l’Assemblea

Dio sia benedetto.
Benedetto il suo santo nome.
Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo.
Benedetto il nome di Gesù.
Benedetto il suo sacratissimo Cuore.
Benedetto il suo preziosissimo Sangue.
Benedetto Gesù nel santissimo sacramento dell’altare.
Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.
Benedetta la gran madre di Dio, Maria santissima.
Benedetta la sua santa e immacolata concezione.
Benedetta la sua gloriosa assunzione.
Benedetto il nome di Maria, Vergine e madre.
Benedetto San Giuseppe, suo castissimo sposo.
Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi.


Canto



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