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Parrocchia san Basilio Magno
Adorazione Eucaristica
Palermo, 20 ottobre 2017
Chi ama suo fratello,rimane nella luce
Canti di accoglienza e riflessione
L1 Dalla Prima lettera di san Giovanni apostolo (2,3-11)
Da questo sappiamo d'averlo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti.dice: «Lo conosco» e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui;chi osserva la sua parola, in lui l'amore di Dio è veramente perfetto. Da questo conosciamo di essere in lui.dice di dimorare in Cristo, deve comportarsi come lui si è comportato.
Carissimi, non vi scrivo un nuovo comandamento, ma un comandamento antico, che avete ricevuto fin da principio. Il comandamento antico è la parola che avete udito.tuttavia è un comandamento nuovo quello di cui vi scrivo, il che è vero in lui e in voi, perché le tenebre stanno diradandosi e la vera luce già risplende.dice di essere nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre.ama suo fratello, dimora nella luce e non v'è in lui occasione di inciampo.chi odia suo fratello è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi.
Canto di esposizione
Silenzio di adorazione
Durante il silenzio di adorazione sottolinea le parole della Lettura, del Salmo o dei canti che ti sono serviti come testi di riferimento in questa meditazione.
Il Salmo 96(97) viene recitato a cori alterni tra due solisti e assemblea
S1. Cantate al Signore un canto nuovo,cantate al Signore da tutta la terra.Cantate al Signore, benedite il suo nome,annunziate di giorno in giorno la sua salvezza.
S2. In mezzo ai popoli raccontate la sua gloria,a tutte le nazioni dite i suoi prodigi.Grande è il Signore e degno di ogni lode,terribile sopra tutti gli dèi.
A. Tutti gli dèi delle nazioni sono un nulla,ma il Signore ha fatto i cieli.Maestà e bellezza sono davanti a lui,potenza e splendore nel suo santuario.
S1. Date al Signore, o famiglie dei popoli,date al Signore gloria e potenza,date al Signore la gloria del suo nome.
S2. Portate offerte ed entrate nei suoi atri,prostratevi al Signore in sacri ornamenti.Tremi davanti a lui tutta la terra.Dite tra i popoli: «Il Signore regna!».
A. Sorregge il mondo, perché non vacilli;giudica le nazioni con rettitudine.
Gioiscano i cieli, esulti la terra,frema il mare e quanto racchiude;esultino i campi e quanto contengono,si rallegrino gli alberi della forestadavanti al Signore che viene,perché viene a giudicare la terra.Giudicherà il mondo con giustiziae con verità tutte le genti.
Silenzio di adorazione
Traccia per la meditazione personale
Chi desidera può usufruire del testo che segue come guida alla riflessione personale
Essere “missionari” non significa primariamente porre in essere delle iniziative ecclesiali o addirittura moltiplicarle fino all’estenuazione. Si tratta di condividere quella speciale relazione pasquale che genera «un’esuberanza d’essere» (Giuseppe Dossetti, Catastrofìcità sociale e criticità ecclesia1953), in un continuo processo di rinascita, guarigione e trasformazione di ogni esistenza. È la rinascita battesimale, che ci costituisce didello Spirito, casa del Soffio vivificante presente nelle acque della prima creazione e preposto alla nuova creazione.
Il battesimo ha infatti un rilievo fondativo, poiché definisce la nostra identità. Lo so, lungo i secoli, la fine generalizzata del battesimo in età adulta, il sovrapporsi di credenze teologicamenmolto deboli e di mentalità magiche o sahanno rischiato di svuotare di significato profondo l’evento battesimale. Riscoprirlo non significa però rivitalizzare un rito, ma entrare in contatto con la nostra origine, rivivificando la nostra identità personale e comunitaria.
[.] Come ci ricorda Paolo nella Seconda Lettera ai Corinzi: «Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio» (2Cor 5,21). Gesù scende da discepolo al Giordano per ricevere dalle mani di Giovanni, suo rabbi, il battesimo dei peccatori (cfr. Mt 3,13-17). Si tratta dell'energia della condivisione, l'energia stessa di Dio Amore, che rigenera, non solo tramite l'acqua ma attraverso l'acqua e lo Spirito (cfr. Gv 3,1-21). Dall'incaral Giordano, dal Getsemani al Golgota, è tutta un'unica immersione, un'unica "kenosi", un unico "battesimo" nella realtà vivente: un movimento di abbassamento, di totale condiviche "battezza", immerge cioè la vita degli uomini nelle acque grandi dell'amore di Dio.
La fede battesimale presuppone l’esperienza di questa immersione. La Chiesa esiste per essesegno di queste grandi acque, in quanto volta a raggiungere e ad accogliere; per essere anzi lei stessa il mare di vita in cui tutti possono imil mare dell’amore di Dio, che con le onde dello Spirito bagna le esistenze umane in assoluta libertà, diffondendo dove e come vuole i semi della parola di salvezza. Da queste onde la comunità cristiana per prima è rigenerata e resa uno spazio di relazioni nuove, la comunità di quanti hanno conosciuto nella loro carne la morte del vecchio uomo e la nascita dell’uomo nuovo, il miracolo dello Spirito che ci libera dalle opere della carne e che ci fa fruttificare secondo Dio (cfr. Gal 5,13-25). L’autore delPrima Lettera di Pietro ricorda alle piccole comunità disseminate nell’Asia minore, in un contesto pagano ostile, di essere sulle orme di Cristo, uniti a lui, «concordi, partecipi dei doe delle gioie degli altri, animati da affetto fraterno, misericordiosi, umili, [...] ferventi nel bene [...] adoratori di Cristo nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi doragione della speranza che è in voi. Tutto questo sia fatto con dolcezza e rispetto» (lPt 3,8.13.15).
(Corrado Lorefice, Scrivo a voi padri, scrivo a voi giovani,
Lettera pastorale 2017)
La preghiera silenziosa viene alternata dai canti
Canti
Dal «Commento alla 1 Lettera di Giovanni» di sant’Agostino,
Vescovo.
L1. Vi dò un comandamento nuovo, che vi amiate a vicenda(Gv 13, 34).A questo segno noi conosciamo di essere in lui, se in lui saremo perfetti(1 Gv 2, 5). Egli parla di perfetti nell'amore. Ma qual è la perfezione dell'amore? E' amare anche i nemici ed amarli perché diventino fratelli. Il nostro amore infatti non deve essere carnale. E' buona cosa chiedere per un altro la salute del corpo; ma se questa mancasse, non deve scapitarne la salute dell'anima. Se auguri al tuo amico la vita, fai bene. Se ti rallegri per la morte del tuo nemico, fai male. Forse la vita che auguri all'amico è inutile, mentre quella morte del nemico di cui ti rallegri, può essere a lui utile. Non è certo se questa nostra vita sia utile o inutile, mentre è indubbiamente utile la vita presso Dio. Ama i tuoi nemici con l'intento di renderli fratelli; amali fino a farli entrare nella tua cerchia. Così ha amato colui che, pendendo sulla croce, disse:Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno(Lc 23, 34).
A. Sono qui a lodarti, qui per adorarti
qui per dirti che Tu sei il mio Dio.
E solo Tu sei santo, sei meraviglioso
degno e glorioso sei per me.
L2. Ascoltate la parola dell'Apostolo Paolo:Chi è ammalato e non lo sono anch'io? Chi patisce scandalo e io non ne brucio?(2 Cor 11, 29). Come avviene che non c'è scandalo in colui che ama i fratelli? Perché chi ama i fratelli sopporta tutto per l'unità, perché l'amore fraterno consiste nell'unità della carità. Supponiamo che ti offenda uno qualunque che è cattivo, o che tu giudichi cattivo o anche soltanto immagini tale: abbandoni forse per questo tanti altri che sono buoni? […] E chi (è detto nel salmo) non patisce scandalo o non lo fa? Chi ama la legge di Dio. Ecco, esso è nella carità.
A. Sono qui a lodarti, qui per adorarti...
L3. Scrive il profeta Isaia: Negli ultimi giorni, sarà visibile il monte della casa del Signore, stabilito sulla cima delle montagne (Is 52). C'è qualcosa più visibile di una montagna? Ma ci sono anche monti sconosciuti, perché occupano uno spazio limitato della terra. Chi di voi conosce il monte Olimpo? Parimenti coloro che abitano là, non conoscono il nostro monte Giddabam. Questi monti occupano zone limitate. Ma il monte di cui parliamo non è come questi, perché esso occupa tutta la superficie della terra; di esso si dice:E' collocato sulla cima dei monti.Esso dunque sorpassa le cime di tutti gli altri monti.E tutte le nazioni accorreranno verso di esso,dice Isaia (Is 2, 2). [Il vero monte è Cristo]. Chi può sbagliare sentiero su questo monte? Chi si rompe la testa cozzando contro di esso? Chi non conosce la città che sorge sulla sua cima? Non meravigliatevi se esso è ignorato da coloro che odiano i fratelli: costoro infatti camminano nelle tenebre, e non sanno dove vanno, perché le tenebre hanno accecato i loro occhi.
A. Sono qui a lodarti, qui per adorarti...
Il presbitero, a nome di tutta l’assemblea, rivolge alla presenza Eucaristica del Cristo Risorto una preghiera di pace e comunione fraterne. A Conclusione si ci scambia un segno di pace.
P. Principe della pace, Gesù Risorto, guarda benigno all'umanità intera. Essa da Te solo aspetta l'aiuto e il conforto alle sue ferite. Come nei giorni del Tuo passaggio terreno, Tu sempre prediligi i piccoli, gli umili, i doloranti; sempre vai a cercare i peccatori. Fa' che tutti Ti invochino e Ti trovino, per avere in Te la via, la verità, la vita. Conservaci la Tua pace, o Agnello immolato per la nostra salvezza:Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace! Allontana dal cuore degli uomini ciò che può mettere in pericolo la pace, e confermali nella verità, nella giustizia, nell’amore dei fratelli.
Illumina i governanti delle nazioni, affinché, accanto alle giuste sollecitudini per il benessere dei loro fratelli, garantiscano e difendano il grande tesoro della pace; accendi le volontà di tutti a superare le barriere che dividono, a rinsaldare i vincoli della mutua carità, a essere pronti a comprendere, a compatire, a perdonare, affinché nel Tuo nome le genti si uniscano, e trionfi nei cuori, nelle famiglie, nel mondo la pace, la Tua pace.
San Giovanni XXIII, Papa.
Canto durante lo scambio di pace
Padre nostro...
Canto durante l’incensazione
O, Dio che in questo sacramento della nostra redenzione
ci comunichi la dolcezza del tuo amore,
ravviva in noi l'ardente desiderio
di partecipare al convito eterno del tuo regno.
Per Cristo nostro Signore.
A. Amen.
Le acclamazioni vengono recitate all’unisono da tutta l’Assemblea
Dio sia benedetto.
Benedetto il suo santo nome.
Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo.
Benedetto il nome di Gesù.
Benedetto il suo sacratissimo Cuore.
Benedetto il suo preziosissimo Sangue.
Benedetto Gesù nel santissimo sacramento dell’altare.
Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.
Benedetta la gran madre di Dio, Maria santissima.
Benedetta la sua santa e immacolata concezione.
Benedetta la sua gloriosa assunzione.
Benedetto il nome di Maria, Vergine e madre.
Benedetto San Giuseppe, suo castissimo sposo.
Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi.
Canto finale