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Parrocchia san Basilio Magno
Adorazione Eucaristica
Palermo, 24 novembre 2017
Amiamo… con i fatti e nella verità
Canti di accoglienza e riflessione
L1 Dalla Prima lettera di san Giovanni apostolo (3,11-24)
Poiché questo è il messaggio che avete udito fin da principio: che ci amiamo gli uni gli altri.come Caino, che era dal maligno e uccise il suo fratello. E per qual motivo l'uccise? Perché le opere sue erano malvagie, mentre quelle di suo fratello eran giuste.
Non vi meravigliate, fratelli, se il mondo vi odia.sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte.odia il proprio fratello è omicida, e voi sapete che nessun omicida possiede in se stesso la vita eterna.Da questo abbiamo conosciuto l'amore: Egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli.se uno ha ricchezze di questo mondo e vedendo il suo fratello in necessità gli chiude il proprio cuore, come dimora in lui l'amore di Dio? Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma coi fatti e nella verità.questo conosceremo che siamo nati dalla verità e davanti a lui rassicureremo il nostro cuorecosa esso ci rimproveri. Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa., se il nostro cuore non ci rimprovera nulla, abbiamo fiducia in Dio;qualunque cosa chiediamo la riceviamo da lui perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quel che è gradito a lui.
Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato.Chi osserva i suoi comandamenti dimora in Dio ed egli in lui. E da questo conosciamo che dimora in noi: dallo Spirito che ci ha dato. .
Canto di esposizione
Silenzio di adorazione
Durante il silenzio sottolinea le parole della Lettura, del Salmo o dei canti che ti sono serviti come testi di riferimento in questa meditazione.
Il Salmo 88 viene recitato a cori alterni tra due solisti e assemblea
S1. Amo il Signore perché ascoltail grido della mia preghiera.
A. Verso di me ha teso l'orecchio
nel giorno in cui lo invocavo.
Mi stringevano funi di morte,ero preso nei lacci degli inferi.
S1. Mi opprimevano tristezza e angoscia
e ho invocato il nome del Signore:«Ti prego, Signore, salvami».
Buono e giusto è il Signore,
il nostro Dio è misericordioso.
Il Signore protegge gli umili:ero misero ed egli mi ha salvato.
S1. Ritorna, anima mia, alla tua pace,poiché il Signore ti ha beneficato;
A. egli mi ha sottratto dalla morte,ha liberato i miei occhi dalle lacrime,ha preservato i miei piedi dalla caduta.
S1. Camminerò alla presenza del Signoresulla terra dei viventi.
A. Ho creduto anche quando dicevo:«Sono troppo infelice».
Ho detto con sgomento:«Ogni uomo è inganno».
S1. Che cosa renderò al Signoreper quanto mi ha dato?
Alzerò il calice della salvezzae invocherò il nome del Signore.
A. Adempirò i miei voti al Signore,davanti a tutto il suo popolo.
Preziosa agli occhi del Signoreè la morte dei suoi fedeli.
S1. Sì, io sono il tuo servo, Signore,io sono tuo servo, figlio della tua ancella;hai spezzato le mie catene.
A. A te offrirò sacrifici di lodee invocherò il nome del Signore.
S1. Adempirò i miei voti al Signoree davanti a tutto il suo popolo,
negli atri della casa del Signore,in mezzo a te, Gerusalemme.
Canto
Silenzio di adorazione
Traccia per la meditazione personale
Chi desidera può usufruire del testo che segue come guida alla riflessione personale
«Gesù, fissatolo, lo amò» (Mc 10,21). Non possiamo dire nulla o annunciare nulla a chi non si senta visto, a chi non si senta inprofondamente. E questo non può avvenire a parole, ma accade nel coinvolgimencorporeo dello sguardo. Gesù si è appassioe senza questa passione - Don Lorenzo Milani è idealmente qui a ricordarcelo - non c’è tradizione della fede. Il Vangelo non è una formula da ripetere o un dogma da spiegare. «Chi annuncia sa che il primo compito non è “fare la catechesi” ma ascoltare il grido nain ogni cuore. [...] Per annunciare non serve riempirsi di contenuti, ma bensì svuotardi nozioni e aprirsi ad accogliere le parole dell’altro, che non sappiamo ancora. [...] Ti annuncio che ti ascolto e che Qualcuno ti/ci ascolta» (Giovanni Salonia, Umanizzare l’an Lo abbiamo detto all'inizio: dove non c'è amore non c'è Buona Notizia, perché la reciprocità amante è l'essenza stessa di Dio. E lo sguardo di Gesù sul giovane ricco è come "fondato" nello sguardo d'amore che il Padre e il Figlio si scambiano instancabilmente sin dal principio, prima di ogni principio.
Solo a questo punto Gesù propone all’interlocutore la scelta del Regno: «Una sola cosa ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi» (Mc 10,21). Se si ama non bisogna avere paura della radicalità. Sarebbe miope una visione della gioventù odierna tesa a “classifi” come un esercito di smidollati, di bamboccioni o come una schiera di poveri ragazzi perduti, magari annegati nei vizi. Nel cuore di ognuno, e dunque di ogni giovane donna o di ogni giovane uomo, c’è una domanda abissadi felicità, di pienezza. Ad essa si risponde offrendo una relazione, uno stare assieme, un progetto. Ad essa ci si consegna comunicando con parresia (franchezza) e sobrietà la speranza del Regno, la vita bella nel rischio della fede. «Un mondo migliore si costruisce anche grazie a voi, alla vostra voglia di cambiamento, alla vostra geneà. Non abbiate paura di ascoltare lo Spirito che vi suggerisce scelte audaci, non indugiate quando la coscienza vi chiede di rischiare per seguire il Maestro» (Francesco, Lettera ai gioin occasione della presentazione del docupreparatorio della XVAssemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi).
(Corrado Lorefice, Scrivo a voi padri, scrivo a voi giovani,
Lettera pastorale 2017)
La preghiera silenziosa viene alternata dai canti
Canti
Dal «Commento alla 1 Lettera di Giovanni» di sant’Agostino, Vescovo.
L1. Vi raccomandiamo dunque la carità; essa costituisce la raccomandazione fondamentale di questa Epistola. Che cosa chiese il Signore, dopo la sua resurrezione, a Pietro, se non:mi ami tu?Né si limitò a chiederglielo una sola volta; ripeté l'identica richiesta una seconda e una terza volta. Anche se Pietro alla terza identica domanda si mostrò rattristato, quasi incredulo che il Signore ignorasse i suoi sentimenti, egli non pensò di mutare la sua richiesta, dopo la prima e la seconda volta. La paura aveva spinto Pietro a rinnegare tre volte, e tre volte il suo amore doveva dare testimonianza a Gesù (cf. Gv 21, 15-17). Pietro dunque ama il Signore.
A. Sono qui a lodarti, qui per adorarti...
L2. Che cosa dovrà dare al Signore? Non avrà anch'egli sentito il suo animo in pena, leggendo queste parole del salmo:Che cosa renderò al Signore per tutto quello che mi ha dato?(Sal 115, 12). L'autore di queste parole del salmo sentiva quanto fossero grandi i doni ricevuti da Dio; cercava che cosa restituire a Dio e non lo trovava. Qualunque cosa si scelga per ripagarlo, lo si è ricevuto da lui.
A. Sono qui a lodarti, qui per adorarti...
L3. Che cosa trovò il salmista per ripagare il Signore? L'abbiamo già detto: proprio ciò che aveva ricevuto da Dio stesso e perciò disse:Io prenderò il calice della salvezza ed invocherò il nome del Signore(Sal 115, 13). E chi gli aveva dato questo calice della salvezza se non lo stesso Signore a cui voleva restituirlo? Prendere il calice della salvezza ed invocare il nome del Signore significa essere ricolmi di carità in tale pienezza che si sia pronti non solo a non odiare il fratello ma a morire per lui. Sta qui la perfezione della carità: essere pronti a morire per il fratello.
A. Sono qui a lodarti, qui per adorarti...
L4. Il Signore ha dato l'esempio di questa carità, morendo per tutti e pregando per quelli che lo crocifiggevano col dire:Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno(Lc 23, 34). Se lui solo avesse agito così, senza avere dei discepoli che lo imitassero, non sarebbe stato un vero maestro. I suoi discepoli invece, seguendo il suo esempio, fecero appunto la stessa cosa.
A. Sono qui a lodarti, qui per adorarti...
Padre nostro...
Canto durante l’incensazione
G. O, che nel mistero eucaristicoci hai dato il pane vero disceso dal cielo,fa' che viviamo sempre in tecon la forza di questo cibo spiritualee nell'ultimo giorno risorgiamo gloriosi alla vita eterna.Per Cristo nostro Signore.
A. Amen.
Le acclamazioni vengono recitate all’unisono da tutta l’Assemblea
Dio sia benedetto.
Benedetto il suo santo nome.
Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo.
Benedetto il nome di Gesù.
Benedetto il suo sacratissimo Cuore.
Benedetto il suo preziosissimo Sangue.
Benedetto Gesù nel santissimo sacramento dell’altare.
Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.
Benedetta la gran madre di Dio, Maria santissima.
Benedetta la sua santa e immacolata concezione.
Benedetta la sua gloriosa assunzione.
Benedetto il nome di Maria, Vergine e madre.
Benedetto San Giuseppe, suo castissimo sposo.
Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi.
Canto finale