Parrocchia San Basilio Magno


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2 Marzo 2018

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Parrocchia san Basilio Magno
Adorazione Eucaristica
Palermo, 2 marzo 2018



È venuto con acqua e sangue


Canti di accoglienza e riflessione



L1 Dalla Prima lettera di san Giovanni apostolo (5,6-8)

, Gesù Cristo è colui che è venuto con acqua e sangue; non con acqua soltanto, ma con l'acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che rende testimonianza, perché lo Spirito è la verità.é tre sono quelli che rendono testimonianza:Spirito, l'acqua e il sangue, e questi tre sono concordi.


Canto di esposizione


Silenzio di adorazione
Durante il silenzio sottolinea le parole della Lettura, del Salmo o dei canti che ti sono serviti come testi di riferimento in questa meditazione.


Il Salmo 102 viene recitato a cori alterni tra due solisti e assemblea

S. Benedici il Signore, anima mia,quanto è in me benedica il suo santo nome.Benedici il Signore, anima mia,non dimenticare tanti suoi benefici.
A. Egli perdona tutte le tue colpe,guarisce tutte le tue malattie;
salva dalla fossa la tua vita,ti corona di grazia e di misericordia;

S. egli sazia di beni i tuoi giornie tu rinnovi come aquila la tua giovinezza.Il Signore agisce con giustiziae con diritto verso tutti gli oppressi.
A. Ha rivelato a Mosè le sue vie,ai figli d'Israele le sue opere.Buono e pietoso è il Signore,lento all'ira e grande nell'amore.
S. Egli non continua a contestaree non conserva per sempre il suo sdegno.Non ci tratta secondo i nostri peccati,non ci ripaga secondo le nostre colpe.
A. Come il cielo è alto sulla terra,così è grande la sua misericordia su quanti lo temono;come dista l'oriente dall'occidente,così allontana da noi le nostre colpe.
S. Come un padre ha pietà dei suoi figli,così il Signore ha pietà di quanti lo temono.Perché egli sa di che siamo plasmati,ricorda che noi siamo polvere.
A. Come l'erba sono i giorni dell'uomo,come il fiore del campo, così egli fiorisce.Lo investe il vento e più non esistee il suo posto non lo riconosce.
S. Ma la grazia del Signore è da sempre,dura in eterno per quanti lo temono;la sua giustizia per i figli dei figli,per quanti custodiscono la sua alleanzae ricordano di osservare i suoi precetti.
A. Il Signore ha stabilito nel cielo il suo tronoe il suo regno abbraccia l'universo.
S. Benedite il Signore, voi tutti suoi angeli,potenti esecutori dei suoi comandi,pronti alla voce della sua parola.Benedite il Signore, voi tutte, sue schiere,suoi ministri, che fate il suo volere.

Silenzio di adorazione
Traccia per la meditazione personale

Chi desidera può usufruire del testo che segue come guida alla riflessione personale


Il Salmo introduce vuol farci capire perché Dio è così pronto a perdonare l’uomo. S’intende, è pronto a perdonare l’uomo perchéDio è infinitamente buono e misericordioso. Ma c'è un secondo elemento che il Salmo sottolinea: «[14]Perché egli sa di che siamo plasmati, ricorda che noi siamo polvere. [15]Come l'erba sono i giorni dell'uomo, come il fiore del campo, così egli fiorisce. [16]Lo investe il vento e più non esiste e il suo posto non lo riconosce. [17]Ma la grazia del Signore è da sempre, dura in eterno per quanti lo temono; la sua giustizia per i figli dei figli, [18]per quanti custodiscono la sua alleanza e ricordano di osservare i suoi precetti». Vuole dire: il Signore usa questa misericordia, pazienza e dolcezza grande nei nostri confronti perché ci conosce nella nostra fragilità; sa che noi siamo fatti di polvere e questo significa almeno due cose:
La
vita dura poco. Proprio per questo la nostra vita si presenta davanti Dio come una supplica, un'esperienza radicale di povertà. È vero che tra gli uomini ci sono i poveri e i ricchi, però è altrettanto vero che dal punto di vista della vita tutti in qualche modo siamo poveri; perché la ricchezza della vita che possediamo pian piano si squaglia e si perde, quindi la nostra condizione è di una fragilità estrema. Volete essere duri con una creatura così debole com'è l'uomo? Volete essere rigidi con un condannato a morte? con uno che si porta dentro nella sua struttura biologica la sua fine, la sua miseria? Che noi siamo polvere è richiamato nel cap. 2° del Libro della Genesi: il Signore quando ha creato l'uomo ha preso del fango e ha costruito una statua di uomo e poi ci ha soffiato dentro lo spirito della vita (cfr. Gen 2, 7). Questo è il materiale di cui siamo fatti e chiaramente non è un’affermazione di tipo scientifico; quello che vuole dire è la fragilità, la debolezza della condizione umana. Proprio perché siamo fatti così, il nostro materiale è incline al male.
L’essenziale che ci interessa è questo:
la percezione della fragilità dell’uomo è un motivo che dà forza alla misericordia di Dio. Perché «[15]I giorni dell'uomo sono come erba, come il fiore del campo». “Il fiore del campo” è bello com’è stupenda la vita dell’uomo; si rimane ammirati davanti al miracolo straordinario di un’esistenza umana; però “il fiore del campo” è effimero, dura poco, e così è l’esistenza dell’uomo. Lo dice il Salmo, parlando del fiore del campo, con un’immagine molto bella: «[16]Lo investe il vento e più non esiste e il suo posto non lo riconosce. [17]Ma la grazia del Signore è da sempre, dura in eterno per quanti lo temono». E vuole dire: immaginate un fiore nel prato: è il suo posto dove manifesta la bellezza dei suoi colori e della sua presenza; ma poi soffia il vento caldo d’oriente che secca ogni cosa e il fiore muore «e il suo posto non lo riconosce»; cioè il prato non si ricorda più che lì c’era un fiore dai petali dai colori meravigliosi, e del fiore che è passato non rimane nessun segno nella terra. Ma fate il contrasto: è vero che questo vale per il fiore del campo, «[17]Ma la grazia del Signore è da sempre, dura in eterno per quanti lo temono». Vuole dire: sì, la condizione dell’uomo è quella del fiore del campo, una volta che è passato nessuno se lo ricorda; chi si ricorda delle generazioni che sono passate prima di noi? (c’è qualcuno che va a finire nelle enciclopedie, ma la maggior parte degli uomini passa senza lasciare un segno; e anche quelli che sono nelle enciclopedie ci saranno per qualche anno o secolo, ma poi il tempo cancellerà e porterà via tutto e non rimarrà un segno). Il mondo non riconoscerà più ciascuno di noi. Ma il Signore no, ha creato un legame di fedeltà con noi; quel legame c’è e rimane per sempre: «[17]la grazia del Signore è da sempre, dura in eterno per quanti lo temono». Dunque, noi saremo cancellati dal mondo, ma non saremo cancellati dalla grazia di Dio. Noi siamo scritti nella grazia, il nostro nome è scritto una volta per sempre in eterno; il nostro nome nel mondo passa, mentre il nostro nome in Dio resta.
«La giustizia del Signore è per i figli dei figli, [18]per quanti custodiscono la sua alleanza e ricordano di osservare i suoi precetti»; quindi continua attraverso le generazioni, non scompare, e si rivolge a tutti gli uomini. Chiaramente bisogna che l’uomo accolga questo dono di Dio, “la grazia di Dio”, attraverso la sua partecipazione al progetto del Signore.
In questo modo abbiamo compreso quali sono le grandi opere di Dio, come sono legate alla fragilità e alla condizione dell’uomo.
Mettiamo l’ultima piccola immagine della
à del Signore sopra il mondo e la storia: «[19]Il Signore ha stabilito nel cielo il suo trono e il suo regno abbraccia l'universo». Dunque, quella “misericordia” che abbiamo ascoltato si esprime come una misericordia vittoriosa sopra al mondo e la storia.
(Monaci cistercensi, Alla scuola della Parola)


La preghiera silenziosa viene alternata dai canti

Canti


Dal «Commento alla 1 Lettera di Giovanni» di sant’Agostino,
Vescovo.


L1. Dilettissimi, noi siamo figli di Dio e non ancora si mostra quello che saremo: sono parole che ci ha detto proprio questa Epistola. Siamo dunque ancora in cammino; dovunque giungeremo, ancora dobbiamo proseguire, finché giungeremo ad un fine.Sappiamo che quando apparirà, saremo simili a lui perché lo vedremo così come egli è(1 Gv 3, 2). Questo è fine: là ci sarà perpetua lode, là un Alleluia senza fine.


A. Sono qui a lodarti, qui per adorarti
qui per dirti che Tu sei il mio Dio.
E solo Tu sei santo, sei meraviglioso
degno e glorioso sei per me.

L2. Nel salmo è perciò indicato questo stesso fine:Ho visto il fine di ogni operazione. E come se si domandasse al salmista: Quale è questo fine che hai visto?Assai vasto è il tuo comandamento(Sal 118, 96). Questo è il fine: l'ampiezza del comandamento. Questo comandamento ampio è la carità, perché dove c'è la carità, non ci sono ristrettezze. Proprio in questa ampiezza di carità si trovava l'Apostolo quando diceva:La nostra bocca sta aperta davanti a voi, o Corinti; il nostro cuore si è allargato; non abbiate angustie in noi(2 Cor 6, 11-12). Per questoampio assai è il tuo comandamento.


A. Sono qui a lodarti, qui per adorarti...

L3. Qual è il comandamento di tanta ampiezza?Vi do un comandamento nuovo, che vi amiate a vicenda.La carità dunque non soffre ristrettezze. Vuoi non soffrire ristrettezze in terra? Abita dove c'è ampiezza di spazi. Qualunque cosa l'uomo ti faccia, non riesce ad angustiarti; tu infatti ami ciò che l'uomo non può danneggiare: ami Dio, ami la fratellanza, ami la legge di Dio, ami la Chiesa di Dio: un amore che sarà eterno. Soffri sulla terra, ma giungerai al premio promesso. Chi ti può togliere ciò che ami? Se nessuno ti può togliere ciò che ami, dormi tranquillo; o meglio vigili nella tranquillità, affinché, dormendo, non abbia a perdere ciò che ami.


A. Sono qui a lodarti, qui per adorarti...

Padre nostro...


Canto durante l’incensazione


G. Donaci, o Padre, la luce della fede e la fiamma del tuo amore, perché adoriamo in spirito e verità il nostro Dio e Signore, Cristo Gesù, presente in questo santo sacramento. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

A. Amen.


Le acclamazioni vengono recitate all’unisono da tutta l’Assemblea

Dio sia benedetto.
Benedetto il suo santo nome.
Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo.
Benedetto il nome di Gesù.
Benedetto il suo sacratissimo Cuore.
Benedetto il suo preziosissimo Sangue.
Benedetto Gesù nel santissimo sacramento dell’altare.
Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.
Benedetta la gran madre di Dio, Maria santissima.
Benedetta la sua santa e immacolata concezione.
Benedetta la sua gloriosa assunzione.
Benedetto il nome di Maria, Vergine e madre.
Benedetto San Giuseppe, suo castissimo sposo.
Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi.


Canto



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